martedì 5 agosto 2014

Il ninja morbosamente obeso di Carlton Mellick III

www.vaporteppa.it
Articolo di: AleK

Devo ammette di aver completamente frainteso il messaggio dell'editore riguardo alla Bizzarro fiction, forse per pregiudizio mio o forse per eccessiva prudenza da parte di Vaporteppa nel presentarla, non lo so, in ogni caso mi ero fatto un'idea sbagliata del genere.
Mi immaginavo storie demenziali piene di elementi bizzarri utilizzati per spiazzare il lettore, invece ho trovato storie molto coerenti e quasi credibili (nel senso che ci si abbandona alla volontaria sospensione dell'incredulità facilmente). Magari è solo un caso, ma quest'opera e la precedente Puttana da Guerra rientrano senza problemi nel genere "Fantascienza", senza apparire strane o diverse rispetto ad altri romanzi.

Nel caso de "Il ninja morbosamente obeso" siamo di fronte ad una storia ambientata in un mondo cyberpunk in cui la cultura pop giapponese non è solo la cultura dominante, ma è praticamente uno stile di vita al quale si ambisce anche tramite la chirurgia plastica e l'ingegneria genetica.

Non lasciatevi ingannare dall'ambientazione è vero che in ambito cinematografico, con queste premesse, avrebbero tirato fuori un porcaio allucinante, ma come dicevo all'inizio, siamo di fronte ad una storia solida che, vi dico fin da ora, mi è piaciuta parecchio...


Mellick non spreca nulla, ogni cosa sta esattamente al suo posto senza apparire stravagante o ridicola, non ci sono scene buttate là a caso, personaggi ridicoli o soluzioni di trama assurde, tutto torna ed è perfettamente bilanciato, in una storia piena di dettagli umoristici, quasi frecciatine sarcastiche verso una società votata all'apparenza e all'ostentazione. Una parodia di un mondo tristemente reale fatto di diligenti impiegati con uniformi impeccabili al soldo di faine che vivono del lavoro degli altri. Alla fine non si può neppure affermare con certezza che sia di fantasia...

E' degna di nota la storia d'amore che, secondariamente, appare durante il racconto riempiendo quelli che a mio avviso sono i capitoli più intensi dell'opera, niente smancerie o sentimentalismi, anche qua come in Puttana da Guerra, siamo di fronte ad una relazione reale e toccante, fatta di egoismi e illusioni che è riuscita a emozionarmi parecchio, prendendo una piega che non mi sarei aspettato e lasciandomi, tra l'altro, con un po' di pelle d'oca. Il capitolo in cui la realtà del rapporto diventa chiara mi ha spiazzato e ho dovuto rileggerlo 4-5 volte, non tanto per capirlo e neppure perché presente chissà quale colpo di scena, l'ho riletto per puro piacere di lettura. Ed era molto che non mi accadeva.

I personaggi di Mellick sono quanto di più umano si possa leggere, con i loro drammi e i loro difetti e il nostro protagonista non fa eccezione. Un misto di miserabile per destino e super eroe per scelta che lottando contro l'auto-commiserazione è riuscito a rimanere un guerriero implacabile, uscendo vincente da umiliazioni che avrebbero schiacciato una persona normale.
Non fatevi ingannare dalla premessa dell'autore, qua non c'è alcuna celebrazione dell'obesità, o meglio, dell'obesità come la intende certa gente col culo pesante che si avvelena di schifezze dalla mattina alla sera e prende l'auto per andare al bar a 500m da casa, sperando poi che un medico gli salvi la vita con una pastiglia. Qua si celebrano persone che non possono essere diverse da quello che sono e che lottano con sforzi fuori dal comune per sopravvivere, continuando a mettersi alla prova e senza perdersi d'animo, trasformando il proprio handicap in un punto di forza, ma anche senza illudersi di essere come gli altri o di poter condurre una vita normale come il pensiero "perbenista" vorrebbe far credere: la vita del protagonista è fatta di sangue e di merda.

In conclusione, un ottimo racconto di un autore che reputo assolutamente da conoscere.

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