lunedì 14 settembre 2015

Lamù, Urusei Yatsura di Rumiko Takahashi, "Festa d'addio", ultimo episodio TV

Scritto da: Ataru Moroboshi

Lamù, la ragazza dello spazio, è una serie televisiva dello studio Pierrot, tratta dal manga omonimo (titolo originale うる星やつら Urusei yatsura) opera della geniale Rumiko Takahashi, autrice di tanti capolavori, fra cui i certamente noti Ranma 1/2 ed Inuyasha, o il tanto amato Maison Ikkoku.

La serie tv di Lamù è stata prodotta fra il 1981 e il 1986 e mostrata sugli schermi italiani a partire dal 1983 ... quanto tempo, una vita!
Non è mai passata sulle reti RAI o Mediaset (a quei tempi Fininvest ... avete parimenti tutto il mio disprezzo!), bensì solamente su reti locali e questa è stata paradossalmente la sua fortuna, perchè gli ha evitato il triste processo della censura
La serie ha perciò mantenuto anche in Italia il grande pregio di essere permeata da un sano erotismo, già a partire dal primo episodio, dalla comparsa della indimenticabile protagonista; per noi bambini di quegli anni era una cosa impossibile da ignorare!



Trattasi di una serie molto lunga, ben 195 episodi, 217 nella versione italiana, in cui venivano numerati anche i mezzi episodi iniziali.
Alla fine della serie fu ripetuto l'episodio n° 67 "Da quando te ne andasti", scelto tramite sondaggio pubblico (in Giappone) come il favorito fra tutti.
Proprio oggi, dopo tanti anni, mi sono deciso a vedere l'ultimo episodio, "Il lungo addio".
 
Nella grande festa in maschera finale, ci finisce pure Ralph Supermaxieroe!

Descrivere in modo completo quest'opera è praticamente impossibile, tanti sono i riferimenti alla cultura classica giapponese, alle sue favole, miti e superstizioni. Sarebbe come pensar di esaurire in un post I Simpson ... nemmeno varrebbe la pena di iniziare.
Perciò parto anzitutto dal perchè ho atteso così tanto per "consumare" il finale. Quando ero bambino non ho mai avuto occasione di vederlo in TV, quando sono divenuto economicamente indipendente ed ho finalmente trovato il DVD, non ho mai avuto il coraggio di guardarlo, ho sempre rimandato, perchè mi piaceva l'idea che quell'universo che tanto amo, quello creato da Rumiko, non avesse mai fine. Però un po' la curiosità, un po' gli anni che avanzano, mi han convinto ad affrontarlo. 
Immagine ammiccante, presa da qui.
Si parte con una nevicata di petali di ciliegio; siamo sul finire dell'inverno e la voce narrante ci avvisa che la città vive nell'aspettativa di un grande evento ... come lo è, sempre, l'apice della fioritura per un giapponese, ma questa volta c'è di più. Tutti i personaggi principali della serie sono mostrati ricevere, in modo più o meno comico e surreale, una lettera d'invito. Ryoko, sorella di Mendo, alla luce di una candela legge:
"Si narra che le divinità si radunino una volta l'anno nella terra di Izumo, dove tengono grandiosi festeggiamenti. La festa si tiene il 19 marzo, il giorno in cui tutti noi ci raduneremo nel campo sportivo della scuola superiore Tomobiki"
Ricevuta questa (testuale) "lettera anonima", tutti si dirigeranno verso la residenza dei Mendo per organizzare la grande gara in costume del giorno successivo. Durante questa serata verrà dato spazio anche alle guardie di Mendo e Ryoko, come se tutti i personaggi, anche quelli minori, volessero lasciare un ricordo di sè, dire addio allo spettatore.



Partono dunque i festeggiamenti, durante i quali verrà recitata la storia di Amaterasu, la dea del sole nello shintoismo: ovviamente ricoprirà tale ruolo la bella Lamù, se non fosse che alla festa si presenterà la vera dea! Offesa dalla stessa lamù si rinchiuderà in una grotta gonfiabile (!), portando con sè la luce del giorno e trasformando i festeggiamenti in notturni.

Lamù sta facendo le boccacce a una dea!

Ovviamente durante la festa non mancheranno altri richiami alla mitologia, miscelati ad eventi impossibili e gag comiche, a cui lo spettatore è avvezzo. La regia lo accompagna attraverso i luoghi comuni dell'opera, verso il giusto finale.
Ci sono davvero tutti.

E' importante che proprio alla fine, apparentemente lontano da sguardi indiscreti, il mio omonimo si lasci andare ad un bacio d'amore con Lamù. Più volte durante la serie Ataru aveva mostrato il suo legame affettivo nei confronti della bella aliena, ma questi era sempre stato bilanciato da qualche piccola scortesia o dissimulato. Questo universo ci sta salutando e nel farlo vuole mostrare come la coppia sia ormai riconosciuta tale dalla comunità.
Ovviamente subito dopo Ataru dedicherà le proprie attenzioni ad altre, innescando l'elettrizzante gelosia di Lamù, ma questo è l'arcinoto equilibrio che regge la loro coppia.
Finalmente il grande bacio! Presa da qui.
L'episodio finale non è certo il più bello, nemmeno lontanamente, ne tantomeno presenta qualche sorpresa, poichè onestamente si era già visto tutto nelle centinaia di episodi precedenti. E' solo una nostalgica, ma nel contempo allegra carrellata dei personaggi che ci hanno divertito per anni. 
Solo un vero genio può commuovere e far sorridere allo stesso tempo. Se qualcosa è capace di emozionarti a distanza di 30 anni, con tutti i cambiamenti avvenuti nella tua vita e nel tuo carattere, significa che è un'opera eterna ed in qualche modo, devi cercare di ringraziarla.
Immagine presa da qui.

La magia di personaggi unici, come i protagonisti, ma anche molti comprimari come il volpino che ama Shinobu, o di immagini come il gatto Kotatsu e Lamù, in cima ad un comignolo (episodio 175, disegnato divinamente) che parlano e ammirano dall'alto una notturna città di Tomobiki, con un sottofondo musicale dolcissimo, non cesseranno mai di esistere e di rimescolarsi nelle fantasie di chi ha amato questa serie.

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