giovedì 24 settembre 2015

"Inside Out" di Pete Hans Docter (2015) Disney Pixar. Gioia (e non solo) per occhi, mente e cuore.

Scritto da: Ataru Moroboshi


Diretto e concepito da Pete Docter, geniale e premiata mente dello studio Pixar, questo film di animazione ha lo scopo di mostrare l'importanza delle nostre emozioni nei processi decisionali.
E' un obiettivo molto alto, perchè normalmente le emozioni vengono riprodotte su schermo per coinvolgere lo spettatore e farlo empatizzare con gli interpreti di un film.
Inside out vuole invece far ragionare sul valore delle singole emozioni.

Immagine presa da qui.

Esperimento riuscito?

Assolutamente si. 
La Pixar, in un ventennio di produzioni, ci ha abituati a tantissimi capolavori e a ben pochi scivoloni:
(da Wikipedia, in giallo quelli che non conosco, o che vorrei non conoscere, come Cars 2!)

Difficile emergere fra tante eccellenze, eppure, per concetti e realizzazione, Inside Out vi riesce benissimo.
Ho apprezzato quasi tutto di questa pellicola,
dal concetto base,
ai personaggi,
dalla costruzione logica e ben concepita degli avvenimenti,
al meraviglioso finale.
Volendo evitare spoiler dovrò inevitabilmente esser vago.

Si parte con la nascita della protagonista, Riley, e delle sue prime emozioni, Gioia e, poco dopo, Tristezza
Man mano che la bambina crescerà, anche le emozioni, a cui essa riesce a collegare gli avvenimenti del suo quotidiano, aumenteranno sino a 5:
Paura,
Disgusto
Rabbia.

Ogni sferetta è un ricordo ed il colore ne indica l'emozione associata. Presa da qui.

Geniale il sistema con cui il regista mostra l'associazione fra ricordi e sensazioni, così come distingue fra momenti da perdere, da "archiviare" o addirittura essenziali per la formazione del carattere. Non posso aggiungere altri dettagli senza toglier qualcosa alla visione, ma è chiaro che il lavoro necessario a semplificare il funzionamento delle nostre menti e a rendere piacevole i primi dieci minuti buoni di spiegazioni, è stato davvero notevole e fruttuoso.

Ho amato profondamente quest'opera, non solo per quel che è riuscita a comunicarmi, ma anche per il modo in cui vi è riuscita, proprio per come è stata sapientemente costruita. 
Ho trovato incredibile 
come con naturalezza vengan mostrate cose importanti,
come che pur rimanendo costante un ricordo, possa mutarvi nel tempo il sentimento associato,
come la gioia di una bella infanzia lasci spazio via via, durante la crescita, a tutti gli altri sentimenti,
come sia necessario distruggere una parte di sè o dimenticarla, per far spazio a ciò che di nuovo si presenterà nella vita,
come sia impensabile mantenere immutato il carattere durante la crescita e così via.

Se questo personaggio non vi strapperà alcun sentimento, siete già morti, senza saperlo! Presa da qui.

Il tutto senza mai dare l'impressione di voler spiegare come funzioniamo, ma lasciando passare questi importanti concetti durante l'intrattenimento, sia ben chiaro, di altissimo livello.
E' un film per famiglie, ma non per soli bambini. Ci sono messaggi che coglieranno presumibilmente solo gli adulti e altri che andranno discussi coi propri figli; non è una favoletta da far partire per tenere buoni davanti allo schermo i propri "cuccioli", cosa che per inciso detesto.
Nel film è dichiarato esplicitamente come sia impossibile una vita caratterizzata dalla sola gioia e come sia importante lasciare spazio anche agli altri sentimenti, senza i quali la vita risulterebbe impoverita di esperienze. Un lezione che oggi, in una società anestetizzata e che fugge tutte le percezioni diverse dal piacere e divertimento, bollandole come negative, andrebbe compresa ed appresa.
Tutti affermano retoricamente che la crescita porti con sé inevitabili sofferenze, ma tutti le vogliono evitare! Pochi hanno il coraggio di insegnare ai propri figli come l'affrontare il dolore interiore, sia una misura della crescita individuale.
Pete Docter lo fa in modo consapevole, ma mai didascalico e noioso, riuscendo a divertire, preoccupare e in alcuni momenti anche a commuovere ... mica male per un film incentrato sulle emozioni.

Ecco la console di comando delle emozioni. Comoda! Presa da qui.

Forse le emozioni esistono proprio per ancorare più saldamente i ricordi, o forse aggiungo io, sono uno stratagemma selezionato dall'evoluzione per creare legami più efficaci col partner e nei gruppi, ma nel contempo sono anche alla base della loro destabilizzazione.
Non è certamente chiaro perchè noi umani e molti vertebrati superiori si sia soggetti a tali stati, ma il fine della pellicola, come accennato all'inizio del post, è certamente quello di insegnare ad accettare la gamma anche complessa di sensazioni che si generano in noi durante la vita e l'influenza che hanno sulle nostre scelte.
Se non vi appare un messaggio importante, fondamentale non solo per l'infanzia, beh, forse vi state evolvendo in qualcosa di diverso da un essere umano!

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