lunedì 17 agosto 2015

Upside Down di Juan Solanas (2012). Quando la metafora sociale lascia spazio alle creme di bellezza!

Ammetto di essermi convinto a vedere questo Upside Down, solo perchè trascinato dalla presenza della dea Kirsten Dunst e non per il tema fantascientifico-sociale della contrapposizione fra due mondi vicinissimi: uno ricco e senza risorse, uno povero e sfruttato dal primo. 

BDS: Benedetta Dal Signore! Presa da qui.

A qualcuno per qualche strana associazione mentale stanno venendo mente il buon "In Time" scritto e diretto da Andrew Niccol (2011), o la reale situazione africana e di alcuni paesi del Sud America?
Si? 
Bene, 
dimenticateli e non cercate soluzioni di macroeconomia in questo Upside Down
E' risaputo che il richiamo della "vaginga" (cit. di Scrubs) possa fregare, ma è forse questo il caso?

Locandina francese (!) presa da qui.

Ahhhh se lo è, decisamente si!
In genere recensisco solo cose che abbiano aggiunto qualcosa alla mia vita ... nel caso specifico direi una prostatite.

Ho deciso di usare questa pellicola come emblema di una idea potenzialmente ottima, ma sfruttata male, così tanto male, da diventar quasi impossibile tener in considerazione le sue eventuali qualità inespresse. 
Giro di parole per dire che trattasi di un film costoso, mal realizzato e cosa più grave, di un film stupido, rivolto ad un pubblico stupido ed ignorante.
Di ciò non dubiterete per un solo attimo, perché si partirà con un fantastico spiegone di 7 minuti... 
Sette infiniti minuti in cui verranno descritte le peculiarità dei due mondi, la realtà in cui i due protagonisti dovranno muoversi. Ecco, già qui, un bravo regista avrebbe fatto dedurre allo spettatore tali catteristiche, tramite immagini e dialoghi studiati appositamente, anzichè una voce fuori campo.

Orbite dei due pianeti gemelli (presa da qui). Son sicuro che a girare non saranno solamente i pianeti!

 
I due mondi sono due pianeti gemelli che orbitano attorno allo stesso sole, a distanza di pochi metri fra loro. La peculiarità è quella che ogni oggetto di un mondo viene attratto solamente dal centro del pianeta da cui proviene. Se portato sull'altro non ne subisce la gravità, ma nel giro di poche ore inizia a consumarsi per combustione. Questo fenomeno spontaneo è utilizzato illegalmente dagli abitanti del pianeta più povero per riscaldarsi, poichè nessuno è autorizzato a trasportare oggetti fra i due mondi. Nessuno ad esclusione della multinazionale Transworld, che preleva petrolio dal pianeta povero per rivendergli, a carissimo prezzo, l'energia prodotta.

Torre della Transworld; certo che i 2 pianeti non devono disallinearsi nemmeno di una frazione di grado, perchè regga! Immagine presa da qui.

Poco importa che il contesto non poggi su basi scientifiche (sarebbe bello però lo facesse!), che sia impossibile che due pianeti così grandi e vicini non si influenzino reciprocamente, non si attraggano.
L'importante sarebbe che, stabilite le regole e definito l'universo, i personaggi si muovessero coerentemente all'interno di questo, rispettando ciò che lo stesso autore ha concepito. Mi sembrerebbe il minimo.
Invece no, è la "fiera della cazzabbubbola". 
Le combustioni a volte avvengon velocemente, a volte no, le distanze ed i tempi si dilatano al puro scopo di seguire la sceneggiatura ... puro dilettantismo nella scrittura.
Ma procediamo con ordine, partendo dalla trama.
 
Ci sono due ragazzi che vivono sui due pianeti ad opposta gravità, si vedono, iniziano a conoscersi e s'innamorano: la loro è una storia d'amore impossibile.
FINE! 

Che la Kirsten si stia specializzando nei baci rovesciati? Presa da qui.

Notevole la scena del ballo in una sala a dir poco onirica! Presa da qui.

Maaagaaari, invece no.
Poichè fra gli abitanti dei due mondi non è consentito fraternizzare o semplicemente incontrarsi, il giorno in cui i due piccioncini, Eden (sua maestà Kirsten) ed Adam (Jim Sturgess, cagnaccio maledetto), vengono scoperti, verranno inseguiti. Ne conseguirà la caduta e la perdita di memoria di Eden. 
Adam la crederà morta sino a quando non la vedrà nuovamente, senza che lei lo riconosca. Da qui parte la ricerca di questo non sopito amore, che farà capitare un po' di tutto, dallo scontato all'assurdo, dal fastidiosamente inutile all'insopportabilmente impossibile, non facendo mancare nulla allo spettatore, nemmeno gli sbadigli ed un finale che tutto risolve, senza alcun presupposto.


Comodo spostarsi per gli amanti inter-pianeta! Immagine presa da qui.

Una nozione rivelata dalla zia del protagonista, merita qualche parola, in quanto costituisce un nodo chiave delle vicende: le api della zona montana in cui abita, passando da un pianeta all'altro, raccolgono nettare dai fiori di entrambi i mondi. Estraendo tale sostanza si ottengono proprietà gravitazionali intermedie, senza il problema della combustione.
Capite di cosa si stia parlando: una sostanza che riduca la gravità! Vi vengono in mente possibili applicazioni?
No? 
Allora potete girare un film simile, perchè in esso la sostanza era usata per condire e far volare i pancake della zia, assieme ai "panetti" degli spettatori maschi!
A logica, tale composto sarebbe utilizzato in macchinari che debbano elevare grossi pesi e nei trasporti di qualunque genere, per ridurne il lavoro necessario: ascensori, montacarichi, auto, tir, treni, aerei.... facchini e scalatori!
Invece no.
Il protagonista decide di impiegare tale sostanza nella composizione chimica di una crema di bellezza e sarà questo lo strumento usato dal ragazzo per entrare nel "mondo di sopra" ed incontrare nuovamente la sua bella. Il peggior cavallo di Troia concepito dalla Grecia antica ad oggi!

Sia chiaro, succederebbe anche questo nel mondo reale, al 100%, ma mi appare  un "volo" spaventosamente limitato della fantasia nel concepire le ricadute di una singolarità scientifica incredibile. Tanto valeva fargli fare il miglior cosplayer di sempre di Silver Surfer, almeno avrebbe catturato due risate!

Ci sarebbe altro da dire sulla trama, ma in genere è già poco interessante nei film ben progettati, in questo risulta un tedio davvero insopportabile.

Il film ha preso davvero tanti riconoscimenti (sotto, da wikipedia) e questo è davvero un bruttissimo segno!



Gli uffici della Transworld: a livello di fantasia nella fotografia (presa da qui), il film è davvero notevole.
 
Il regista argentino, residente in Francia, era alla sua seconda firma cinematografica, dopo il corto "L'uomo senza testa" premiato a Cannes; prima di allora si era sempre occupato della fotografia .... e si vede! 
La pellicola è debole in tutto, soprattutto nella scrittura del soggetto e della sceneggiatura, ma anche nel montaggio, persino nella recitazione e soprattutto nella logica (!), ma non nella fotografia. Da quel punto di vista Solanas ed il suo direttore della fotografia Pierre Gill, offrono moltissimi scorci davvero ispirati, inquadrature standard ben miscelate ad altre più fantasiose e movimenti di camera che a volte riescono persino a mantenere vivo l'interesse, cosa difficilissima per una delle storielle più insipide e prevedibili mai viste. 
In tutta onestà, la fotografia è il solo motivo di interesse durante la visione e l'unico appiglio per ricordare questo film.

Ribadisco, gustatevelo per la fotografia e togliete pure l'audio! Presa da qui.



E' un enorme peccato.
Mentre di commediole simili, su amori impediti da famiglia o società, ce ne sono a migliaia, di opere che invece mettano in luce lo sfruttamento attuato da paesi ricchi su paesi poveri, se ne contano ordini di grandezza meno. 
Il recente "In time" del sempre bravissimo Andrew Niccol è riuscito ad attualizzare questo tema all'interno di un blockbuster multimilionario - COMPLIMENTI a lui - mentre Juan Solanas proprio non ce l'ha fatta.

Per riprendere il titolo, la metafora sociale di un mondo ricco che depreda letteralmente il vicino più povero, precipitandolo ancor più nella miseria, è stata gettata alle ortiche in favore della solita storia d' "ammmore impossibbbile" e di qualche crema di bellezza. 
Questo rappresenta involontariamente la metafora del peggio della società attuale, capace solo di attribuire un'etica all'estetica e di concentrarsi su di essa anzichè sui contenuti.

Da guardare rigorosamente con amici caciaroni e tanta caffeina.

1 commento:

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