Articolo di:
AleK
E rieccomi a scrivere un'altro di quegli articoli che mi regaleranno tanti mal di pancia...
Nacy Kress (della quale ho già discusso a proposito dello stupendo
Mendicanti in Spagna) è una delle autrici più quotate tra gli esperti di fantascienza e il libro in questione è stato addirittura premiato nel 2013 con i premi Nebula e Locus, dunque mi metto il cuore in pace e mi preparo a ricevere la mia dose settimanale di
spocchioso,
blogger che scrive sciocchezze,
ti credi meglio degli esperti del Locus, ecc...
Già perché, nonostante tutto, io sono rimasto profondamente deluso dal finale di quest'opera, tanto da ritenere incredibili i premi ottenuti nonostante l'indubbio valore del romanzo nella prima parte. Anche se in fondo, riflettendoci bene, rappresentano comunque un segno dei tempi, come vedremo in seguito.
Spero solo che qualcuno legga fino in fondo questa mia recensione,
riuscendo a cogliere cosa mi è piaciuto dell'opera e perché certe cose
le ho disprezzate.
E' evidente che la mia idea di buona letteratura e buona
fantascienza sia esattamente agli antipodi rispetto a quella degli appassionati o degli esperti, dei quali non capirò mai come facciano a mettere sullo stesso livello qualitativo una storia quasi
New age come questa e il capolavoro
Storia della tua vita di Chiang, dove la fisica e la linguistica vengono utilizzate come base per speculazioni fantasiose e non vengano
stuprate da del misticismo buttato là a caso e mascherato da (cito testualmente)
autoconservazione in senso darwiniano.
Purtroppo, per spiegare nel dettaglio il perché della mia delusione (anche se immagino sia già chiaro con questa introduzione) dovrò fare pesanti anticipazioni di trama, se non avete ancora letto il libro e siete interessati a farlo, non proseguite con la lettura...