mercoledì 19 novembre 2014

Gundam Build Fighters. Finalmente una serie di Gundam che si dà meno arie!

Scritto da: Ataru Moroboshi

In realtà, parto dalla serie Gundam Build Fighters (ガンダムビルドファイターズ Gandamu Birudo Faitāzu) per parlare più, in generale, di quello che in Giappone è un vero e proprio fenomeno di massa: Gundam.


Preciso che, sin da quando le varie serie TV e gli OAV erano reperibili solo come videocassette, io ho fatto l'impossibile per seguire tutte le serie doppiate o sottotitolate in italiano, in inglese, in spagnolo od almeno in francese...Jap sub Fr, non proprio il massimo della vita! Perchè?
Perchè quando si parli di robot in Giappone, pur avendone concepiti migliaia, 3 solamente rimangono indelebili: Mazinga, Doraemon ed appunto Gundam.

Eppure Gundam non è mai stato fra i miei preferiti ... anzi, la maggior parte delle serie non mi piace nemmeno, se non a livello grafico.
Sia che si consideri la storica serie originaria, sia che si impazzisca per il blasonato 0083, che si ami la serie Z (c'è qualcuno?), la Wing (arrivata persino su Mediaset, potevano scegliere peggio...mhhh, NO!), la G, la piacevole Seed, la controversa "00", o la recente/noiosa/scontata serie AGE, tutte (ne esistono tante altre!) hanno qualcosa che me le rende poco valide sotto diversi punti di vista.


Eccezione, forse solamente per la serie Gundam Unicorn, di cui ho visionato appena i primi due OAV, rimanendone piacevolmente impressionato, poichè serie apparentemente adulta e ben realizzata ... Però come si dice sempre a casa mia, si giudica solo alla fine (link) e perciò mantengo sospeso il giudizio.

Anche per gli occhi, la serie Unicorn è una delizia!

Ora, praticamente in tutte le serie potrei trovare singoli pregi e motivi che mi hanno spinto a guardarmele interamente e quasi tutte erano, nelle rispettive epoche, l'eccellenza dal punto di vista tecnico. Eppure nessuna ha mai fatto breccia nel mio animo, come invece fece ad esempio Evangelion negli anni '90, o Daitarn III negli anni '80.
In modo più o meno marcato, una delle caratteristiche principali delle serie Gundam era, e sottolineo il passato anzichè il presente, dato che ora siamo alla deriva, il tentativo di presentare realisticamente una guerra, in cui i robot antropomorfi fossero solo uno strumento in mano ad una fazione, come e più di un carro armato o di un caccia.
Ora, se si abbandonano i robot con espressioni umane e poteri da dei, non posso che pormi una questine: perchè farli antropomorfi
Che motivo logico e funzionale vi sarebbe nel riprodurre tale forma, ottimizzata dall'evoluzione naturale per cacciare, nascondersi e creare/sfruttare utensili e non certo la migliore conformazione possibile per le esplorazioni spaziali!
Perchè mantenere gli angoli ed i limiti che catterizzano i nostri gomiti, le ginocchia ed il bacino e non farli ruotare liberamente su più assi? Mi addentro nella polemica: che senso ha, per veicoli che combattano nello spazio, avere due braccia e due gambe? Non sarebbe meglio essere dotati, chessò di 8 arti come un ragno, ma con funzioni distinte? O anche di nessuno! A cosa serve un arto nello spazio?
Inoltre, posto che il pilota trovi alloggiamento nel petto, che senso ha una testa? E due occhi? Non sarebbero meglio centinaia di sensori distribuiti lungo la superficie?
E le forme aerodinamiche di quelli che si trasformano in astronavi...sulla terra soono credibili, ma nello spazio non vi è attrito. Il Gundam potrebbe avere la forma di un trattore e viaggerebbe alla stessa velocità.
E le battaglie? Spesso con quantità infinite di munizioni e di energia.
Perchè fra le armi spesso compare una katana laser (beam saber)? Mica ci saranno i samurai nello spazio!
Inoltre quasi tutti gli scontri mostrano un livello di strategia nullo e le tattiche solo di rado (es. in 0083) vanno oltre l'accerchiamento, il rompere il fronte, l'abbattere il mobile suit più potente...Tutto si risolve sempre con un potenziamento del Gundam che lo rende palesemente superiore.

Si è capito che non sono un estimatore di tale brand...
Eppure, anche serie che non mi siano piaciute, come la 00, hanno avuto bei momenti, come quando un figlio in battaglia giustizia il padre per vecchi rancori, o come quando una protagonista perde la mano sinistra in una esplosione a dir poco futile, o quando un pilota vede morire la sua amata e riesce ad abbracciarla un ultimo istante prima di una esplosione ... vi erano momenti che colpivano allo stomaco come solo la vita, soprattutto quando vi è una guerra, sa fare.
Peccato fossero diluiti, troppo, fra pose fighe, robot in continuo upgrade, trame trite e dialoghi elementari.

In mezzo a tutto ciò, la serie Build Fighter, iniziata nel 2013 con la prima stagione di 25 episodi

I 2 protagonisti della prima serie, Sei e Reiji....

e con una seconda in corso, ti ha colpito positivamente. Vediamo perchè.

... i 3 protagonisti della seconda serie, da destra, brontolo, pisolo e mamm(ell)ol(l)o!

Essa trae origine da un manga scritto dallo stesso autore (Yōsuke Kuroda) della serie 00, che ho appena maltrattato, eppure introduce una rivoluzione che ti rende finalmente accettabili i Gundam e tutte loro dinamiche.
Difatti, in tale realtà i Gundam non sono più dei robottoni (invero, si è sempre inteso col termine Gundam, il loro sistema operativo), bensì dei giocattoli (MA VAAA!).

Ho detto che non mi piacciono le serie, non i modelli Gumpla. MIOOOO!

Tali modellini, se posti su un opportuno supporto in grado di liberare particelle Plavsky possono essere "animati" e mossi dal proprietario all'interno di un paesaggio ricreato artificialmente (olografico?).
I personaggi si scontrano ripercorrendo i temi tipici delle varie serie, dallo spazio alle lande desolate, dalle città alle superfici di asteroidi, utilizzando i mecha di qualunque serie Gundam, o nuovi mecha ottenuti dalla fusione di più modellini o semplicemente inventati ... bella pensata per vendere, davvero!
Mentre le particelle Plavsky...beh....sono la supercazzola della serie. Non si capirà mai davvero cosa siano, come agiscano e perchè siano impiegate per animare giocattoli anzichè nanomacchine per la detection di cellule tumorali! ;)) Il target è basso, di età e di livello, ma la serie è onesta e sa divertire e di rado emozionare, senza mai toccare punte troppo elevate essendo diretta, dico io, ad una fascia infantile.

I personaggi sono piatti ed hanno evoluzioni psicologiche-caratteriali inesistenti: come li percepite nel primo fotogramma, così saranno fino alla fine.
Gli scontri sono semplici e la passione per i gundam vince su tutto. Alla fine, mettendoci impegno alla giapponese (ovvero lavorando al proprio modellino anche di notte, rischiando la salute!) e tutto il proprio cuore, i protagonisti se la cavano sempre. Su ciò devo aprire una parentesi: i giapponesi hanno rotto il JAZZO con questi messaggi. 
BASTA con l'impegno estremo. 
BASTAA coi sacrifici. 
BASTAAA con la rappresentazione di un mondo giusto, che premia i migliori, i più capaci e volenterosi. Non si può mentire così ai bambini, non è nemmeno vagamente etico o utile per loro.
C'è addirittura un episodio in cui due amici combattenti, arrivati con sufficienti punti per passare entrambi una eliminatoria, si ritrovano avversari; nvece di fare un combattimento dimostrativo,  combattono fino allo stremo e fino a distruggersi reciprocamente ... perchè veri estimatori di quella disciplina, veri fighters,....ed ERANO AMICIIIII. 
Questi sono i "samuraimessaggi" che vogliono far passare nel paese del sol levante.
Ora, forse qui farebbero pure bene all'italica popolazione, ma per una etnia come quella giapponese, vessata da ritmi di vita davvero pesanti, rapporti fra i due sessi un poco complessi e da condizioni ambientali non sempre felicilissime (ricordate marzo 2011, la fine del mondo?), mi appare davvero troppo.

Torniamo alla serie: i disegni sono qualitativamente sempre notevoli, il mecha-design a volte molto riuscito, a volte meno (ma son giocattoli ;) ), le animazioni non male; complice qualche effetto al computer e la musichetta giusta al momento giusto, beh, si è capito, gli episodi si lasciano guardare, senza causare ulcere nello spettatore e riuscendo a volte, anche ad emozionare. Senza spoiler di più non potrei dire!

Il vero fulcro di ogni serie Gundam: vendere il plasticotto :))

Paradossalmente una tra le serie più semplici e per giuvincielli della "famiglia" Gundam, ma incredibilmente anche una delle più credibili, realistiche ed accettabili.

Insomma, era tempo che questo brand si prendesse un po' meno sul serio.

Questo è il modellino più bello di tutti, quello di Odaiba - Tokyo


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