martedì 2 settembre 2014

Rivelazione di Alastair Reynolds

www.mondourania.com
Articolo di: AleK

Molti di voi rimarranno sbalorditi da quanto sto per scrivere, ma a me questo Rivelazione non è piaciuto per nulla.

Dopo la pubblicazione di Redemption Ark da parte di Urania qualche mese fa iniziai pure io ad interessarmi a quest'autore e sapendo che si trattava del secondo volume pubblicato in Italia del ciclo di Reynolds, volli procurarmi il primo libro (diviso in due pubblicazioni separate, Urania 1550: Rivelazione 1 e Urania 1553: Rivelazione 2).
Non è stato facile, anche perché Urania non sembra molto interessata a pubblicare in formato elettronico le vecchie uscite, ma alla fine ci sono riuscito.

Ci sono riuscito e delle mie altissime aspettative non è rimasto nulla, se non una profonda delusione.
L'ho trovato vuoto, privo di qualsiasi contenuto o personaggio interessante, interamente basato sullo "svelare un mistero" e nient'altro.

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E io odio i libri in cui l'unica cosa che mi spinge a continuare la lettura sia la curiosità di vedere come certi misteri o enigmi verranno risolti.
E' un concetto che avevo già accennato nel post su Spedizione Sundiver (clicca per leggere la recensione), a me piacciono i romanzi in cui sono le idee dell'autore a spingermi alla lettura, e non degli enigmi o delle investigazioni.
Per un motivo molto semplice: nella maggior parte dei casi mi faccio coinvolgere, spendo ore e ore di lettura incollato al libro con passione e, quando arrivo alla fine, non mi resta niente, non una frase, un concetto... ore della mia vita perse in un intreccio di eventi inutile e creato solo per ingannare il lettore con trucchetti letterari di bassa lega, tipo passare da una narrazione in cui il lettore è a conoscienza di tutto quel che scoprono i protagonisti, finché a un certo punto il flusso dell'informazione si interrompe e i personaggi iniziano a scoprire cose che non verranno condivise col lettore se non decine di capitoli dopo... disonesto.
E squallido, significa che il libro non ha nulla di interessante se non il "grande mistero" da svelare.

Per me leggere libri del genere è come passare giornate davanti ad un Tower defence o ad altri giochini in flash, divertenti fino a un certo punto, quasi una droga, finché uno non si accorge di aver perso tutta la giornata per una stronzata.
Ecco, forse questo libro non è a quei livelli, però la sensazione d'aver perso solo del tempo, senza aver ricevuto alcunché in cambio, né contenuti, né spunti di riflessione, è fortissima.
A questo punto, il senso stesso della lettura viene meno.

Un po' avevo ricevuto la stessa sensazione da I canti di Hyperion di Dan Simmons, tanto da aver letto solo i primi due libri del ciclo (giusto per chiudere il cerchio sullo Shrike) ma almeno nel caso di Hyperion qualcosa mi era rimasto, alcune delle storie dei pellegrini erano davvero toccanti, a distanza di parecchi mesi ancora ripenso alla storia del Console o ad altri dettagli dell'opera, mentre nel caso di Rivelazione nulla. Tanto che ho dovuto iniziare a scrivere questa recensione poco tempo dopo la lettura perché mi rendevo conto che stavo dimenticando gli eventi e i protagonisti... uno spreco di tempo.

Leggendo Rivelazione non potevo non pensare ai racconti di Mellick III (Puttana da Guerra e Il ninja morbosamente obeso), che si vendevano come opere bizzarre e assurde, ma che sono incredibilmente amalgamate col nostro mondo e ricchi di idee; mentre questo romanzo, pur essendo scritto da un astrofisico, non riesce ad andare più in là del misero sense of wonder. E questo un poco mi innervosisce, perché poi ci si abbandona all'apparenza e si guarda a Mellick III come a un autore minore, quando in realtà scrive opere di grande spessore, mentre si esalta questo Reynolds che per me rappresenta la vera e propria serie Z di un genere, la fantascienza, nel quale normalmente è necessario l'uso del cervello per poter godere delle opere che ne fanno parte.
Sono comunque intenzionato a continuare nella lettura di questo ciclo, buttandomi su Redemption Ark, in fondo questo è il suo primo libro e per quanto lo reputi inutile, voglio dargli un'altra opportunità... spero che nel seguito, avendo maturato esperienza, si ricordi di inserirci anche qualcosa di interessante aldilà di ridicoli segreti da svelare al lettore col contagocce...

Aggiornamento: link alla recensione del secondo volume, Redemption Ark
(consiglio di leggerla, un po' perché mi ha fatto quasi rivalurare Rivelazione e un po' perché entro più nel dettaglio nello spiegare che cosa non mi piace di certe opere)


PS: a scanso di equivoci, a me Hyperion tutto sommato è piaciuto, anche se non è proprio il mio genere...

4 commenti:

  1. Bene se sei riuscito a trovare Rivelazione 1e2 e non ti sono piaciuti puoi venderli a me. Sto leggendo Redemption e lo trovo scientificamente colto e immaginifico.

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  2. Beh, allora dovresti adorare Rivelazione.
    A me non è piaciuto, ma in confronto a Redemption Ark è un capolavoro... :)

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  3. Ciao, ho letto la tua recensione.
    Su alcune cose sono d'accordo, anche se a me Reynolds piace abbastanza, probabilmente sono di parte perché uno dei mie generi preferiti rimane la Hard Science Fiction, però ovviamente non penso che Redemption Ark, tanto per fare un nome, sia paragonabile a Guerra Eterna di Haldeman e per La Ragazza Meccanica di Bacigalupi.
    Per il libro di Haldeman e quello di Bacigalupi stiamo parlando di due capolavori della letteratura, due opere in grado di scolpire su carta gli eventi caratteristici, la cultura e le traformazioni delle loro epoche. Per quanto riguarda invece le opere di Alastayr Reynolds parliamo di romanzi certo importanti, piacevoli che ho apprezzato ma meno epocali.
    Detto questo, mi piacerebbe presto riuscire ad intervistare tutti e tre gli scrittori.

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    1. (questa discussione nasce su Urania Mania qua: http://www.uraniamania.com/forum.php?board=5&action=display&threadid=7783&start=15 ^^)

      Nick, il tuo discorso lo capisco. Ma tu non me li hai messi sullo stesso piano, hai fatto un "distinguo" importante.

      Quello che a me lascia perplesso e proprio non riesco a comprendere è il successo incredibile che ha avuto all'interno di un campione di lettori abituati a leggere autori come Dick, LeGuin, Silverberg, Heinlein, Simmons, Haldeman, Bacigalupi, Zelazny, Wolfe, Asimov, ecc... l'elenco è lungo.
      Capisco che possano leggerlo, capisco che possano divertirsi nel farlo, ma NON capisco come possano osannarlo...

      Da un lettore che adora Dan Brown, Terry Brooks, Licia Troisi, ok, posso aspettarmelo, ma da uno che si legge tutti gli anni le antologie dei premi Hugo e Nebula, proprio no. :/

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