mercoledì 20 agosto 2014

Spedizione Sundiver di David Brin

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Articolo di: AleK

Spedizione Sundiver è il primo libro del "Ciclo delle cinque galassie" di David Brin e questo articolo riguarderà solo il libro in questione giacché gli altri non li ho mai letti.
Si tratta di un libro attualmente fuori catalogo in italia e di difficile reperibilità, uscito negli anni '80 nella serie Cosmo Oro ad opera della Editrice Nord.

Di Brin fin'ora avevo letto solo "L'uomo del giorno dopo" (romanzo dal quale è stato tratto l'omonimo film di e con Kevin Costner che non ho mai visto) diversi anni fa e ne conservavo un piacevolissimo ricordo, mi sono deciso dunque di iniziare il famosissimo ciclo che ha reso celebre l'autore.

Purtroppo il libro non mi ha convinto appieno e spero che ciò sia dovuto al fatto che si tratti del suo primo romanzo...

... in un certo senso, paragonandolo con l'altra opera di Brin letta, un po' si nota la differenza tra un autore acerbo e uno più maturo. Ricordo "L'uomo del giorno dopo" come un romanzo strutturato attorno a spunti di riflessione molto intelligenti, Spunti presenti anche in questo Spedizione Sundiver, ma diluiti e persi nell'intreccio della trama.

Si tratta di un "giallo" e questo già non incontra i favori del mio gusto personale, non amo gli investigativi o i mistery, preferisco di gran lunga libri che mi sappiano appassionare non con la risoluzione di un caso o di un mistero, ma con la forza delle idee dell'autore.
Per fare due esempi: Dune di Frank Herbert, dove il lettore è a conoscenza di tutti gli intrighi e sa esattamente cosa accadrà o quasi, eppure non può smettere di leggere affascinato dalle interazioni di quei personaggi, dei loro dialoghi e dei i loro pensieri. E' un romanzo che non ha bisogno di inganni per intrappolare il lettore. L'altro è Straniero in terra straniera di Heinlein, un libro in cui non c'è alcun mistero, alcuna scena d'azione, alcuna forma d'avventura, ma che mi ha appassionato tanto da mantenermi incollato al testo fino alla fine.
Invece in quest'opera Brin utilizza tutti i trucchetti degli investigativi per intrappolare il lettore e costringerlo nella lettura, per fortuna alla fine non mi è rimasto il senso di vuoto e di inutilità che mi lasciano i romanzi gialli, come dicevo l'autore presenta alcune tematiche molto interessanti, dall'elevazione della specie ai rapporti di "casta", passando dal controllo sociale che mina le libertà personali.
Devo ammettere inoltre che la struttura del giallo è pure affrontata con un pizzico d' umorismo, la scenetta del salotto è presentata dall'autore con una certa ironia, non mi ha lasciato così freddo come altre opere del genere avrebbero fatto. Però tutto ciò che c'è di buono si perde ancora nel finale, con un'unica incredibile e lunghissima scena d'azione interminabile durata capitoli e capitoli... quando è terminata ero esausto. Come capirete, mal sopporto anche il genere d'azione, paradossalmente mi annoia a morte.

Ovviamente, se amate l'azione e le investigazioni, questo libro dovrebbe piacervi parecchio. Ma se, come me, preferite altri generi, sappiate che Spedizione Sundiver lascerà in secondo piano tutte le questioni più interessanti sollevate durante la storia, dall'incredibile scoperta effettuata (e le implicazioni che avrebbe avuto a livello sociale, umano e no) alle considerazioni sullo "Scontro di Civiltà" alla base del romanzo.

Spero che nel secondo titolo del ciclo, "Le maree di Kithrup", tutte le idee sprecate in questo romanzo trovino molto più spazio...


Aggiornamento (02/12/14): Link alla recensione de "Le maree di Kithrup".

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