lunedì 25 agosto 2014

Nove Inframondi - La Classifica

www.mondourania.com
Articolo di: AleK

Recensione fuori dagli schemi questa volta, il volume in questione infatti è la prima parte di una antologia dedicata ai migliori racconti di fantascienza del 2008, ho deciso dunque di proporre la mia opinione sottoforma di classifica, che vanno tanto di moda.
I racconti saranno elencati da quello che meno mi è piaciuto a quello che reputo il migliore (come in ogni classifica che si rispetti) in più saranno accompagnati da una valutazione sotto forma di lettere, dalla E (insufficienza) alla A (ottimo) come alle medie, così per fare il diverso... e come alle medie le valutazioni saranno accompagnate da + e - che quando uno prendeva C-- non sapeva mai se si era salvato da un D o lo stessero sfottendo.

Vi anticipo che la raccolta, nel complesso, mi è piaciuta. Ci sono racconti che reputo abbastanza inutili ma ci sono pure racconti che mi sembrano ottimi. E questi ultimi sono più di quanto mi aspettassi! Un paio, forse, sono pure imperdibili per un appassionato di fantascienza.

Ma iniziamo:


Nono posto: Arancione di Neil Gaiman

Voto: N.C. (non classificato, dargli E sarebbe stato un complimento)

Impossibile descrivere l'inutilità di questo racconto. Se non fosse stato firmato "Gaiman" sarebbe stato deriso da mezza internet e il povero autore ora si dedicherebbe a un lavoro vero.

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Ottavo posto: Arkfall di Carolyn Ives Gilman

Voto: D

Il racconto inizia benissimo e oggettivamente è riuscito a emozionarmi e interessarmi quasi fino alla fine, tutto il tema dedicato alla memoria e all'obblio era perfettamente incastonato con una storia molto suggestiva.
Davvero, l'ho amato.
Poi tutto viene buttato per un finale terribile, che nullifica completamente le tematiche legate ai ricordi e all'esistenza e ci regala una supercazzola epica. Bocciato.

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Settimo posto: Boojum di Elizabeth Bear e Sarah Monette

Voto: C

Racconto senza infamia e senza lode, troppo citazionista per i miei gusti, c'è un po' Lovecraft, un po' Farscape... il finale addirittura sembra preso da Il libro del Fiume. Niente di memorabile a parte il fatto che son servite ben due scrittrici per partorirlo...

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Sesto posto: Traditrice di Mari Rickert

Voto: C

Anche qua, nulla di memorabile, si legge con piacere ma dà costantemente l'impressione di voler sorprendere a tutti i costi il lettore con una storia che dovrebbe indignare... beh, a leggere l'introduzione i curatori della raccolta originale, effettivamente, si sono sorpresi. Mi sa che sono rimasti lontani da questo pianeta negli ultimi trent'anni.

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Quinto posto: Viaggio su Oblivion di Vandana Singh

Voto: B-

Classica storia di vendetta. E quando dico classica intendo proprio che non vi troverete nulla di nuovo, ricorda molto "La Tigre della Notte" di Alfred Bester, però l'ho preferito rispetto ai precedenti racconti, meno retorico e banale. Soprattutto verso la fine, quando emergono piccole storie personali, come la relazione tra due personaggi secondari.
Interessante anche le analogia con la storia di Rama (Ramayana).

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Quarto posto: Memocane di Kathleen Ann Goonan

Voto: B

Molto interessante, ci si ricollega al tema della memoria esplorato in Arkfall, però da un altro punto di vista: il problema di non dimentica.
Come arkfall quasi mi precipitava nel finale, ma si è ripreso, soprattutto con le ultime frasi. Certo, c'è molto meno Sense of wonder e la distopia alla base del racconto è sempre la stessa minestra riscaldata, ma c'è poco da fare, il mondo va in quella direzione, forse ci siamo pure già arrivati...

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Terzo posto: Quello che mi rende debole e strano verrà rimosso con l'ingegneria di Cory Doctorow

Voto: A

E qua si inizia a far sul serio.
Finalmente un racconto che non sfrutta le debolezze di questo mondo per creare la solita distopia in cui far trionfare il bene, la libertà e un etto di baci e abbracci, ma una visione lucidissima e tremendamente attuale dei problemi che viviamo quotidianamente, dal tema dell'insicurezza a quello del controllo ossessivo, passando indirettamente per la pirateria. Un racconto che ha solide radici nella realtà quotidiana, senza banalità, senza retorica, una lezione di stile per tutti gli altri autori citati precedentemente.

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Secondo posto: Espirazione di Ted Chiang

Voto: A

Stupendo racconto di Hard Science Fiction, gran parte delle considerazioni che si potrebbero fare su questa perla le avevo già fatte a proposito di Incontro con Rama, ma qua Chiang va oltre. E' un racconto che rasenta la perfezione e molto più intimista di quanto non sembri, la bravura con la quale riesce ad affrontare le leggi della termodinamica e pari solo alla delicatezza con cui affronta il tema della morte.
Un racconto intimista basato sulle leggi fisiche, dedicato a tutti colore che pensano che la scienza ammazzi la poesia e l'arte. Preparatevi a cambiare idea.
Dovrebbe essere consigliato come lettura in ogni corso di fisica di base e letteratura.
Imperdibile.

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Primo posto: La pompa sei di Paolo Bacigalupi

Voto: A

Capolavoro.
Bacigalupi è riuscito a fare un'analisi accurata e spietata della nostra società e ce l'ha raccontata, proiettandola in un futuro prossimo, in maniera magistrale.
Verrà la fine del mondo e nessuno se ne renderà conto.
Lo stile del racconto è perfetto, le idee dell'autore emergono senza "violenza" durante la lettura e sono perfettamente integrate con la storia. La storia stessa, la trama, è tutta una grande esposizione dei problemi che viviamo quotidianamente.
Non è un racconto distopico, è molto più angosciante: è un racconto che parla della nostra indifferenza, del nostro andare incontro alla mediocrità, del nostro voler premiare tutti, anche gli ultimi senza pensare alle conseguenze, dell'abbassare continuamente il livello di difficoltà affinché tutti possano partecipare e competere... parla dei nostri tempi e delle conseguenze che si avranno.
Molti si saranno accorti che il livello culturale di un laureato oggi non è neanche lontanamente paragonabile a quello di un diplomato di 30-40 anni fa. L'impegno richiesto per superare un esame universitario è risibile anche solo comparandolo a quello che era 10-15 anni fa. Quel che accadrà a causa di tutto ciò è raccontato ne La pompa sei, buona lettura.

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Conclusioni

Come avrete notato gli ultimi tre racconti hanno la stessa valutazione, non è stato facile scegliere il migliore, quello che posso dirvi è che meritano tutti e tre. In fondo, anche se diversissimi, non sono totalmente scollegati.
Doctorow e Bacigalupi ci illustrano problemi concreti e reali e le conseguenze nel sottovalutarli, il primo sul piano politico, il secondo su quello sociale e personale. Chiang, attraverso il suo trattato intimista sulla termodinamica ci espone quanto sia meravigliosa la conoscenza, figlia del metodo scientifico e della razionalità. Ed è l'assenza di razionalità e conoscenza che renderanno i mondi di Bacigalupi e Doctorow un'amara realtà.


AGGIORNAMENTO : clicca per la recensione alla seconda parte della raccolta (12 inframondi).


P.S. Se vi piacciono le classifiche, vi invito a leggere la mia classifica sui migliori lungometraggi d'animazione (clicca).

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