sabato 17 maggio 2014

Godzilla 2014 (Godjira), il miglior amicone dell'uomo



Articolo di: Ataru Moroboshi

Rassicuro subito i fan del più famoso Kaijū (怪獣) nipponico, sul fatto che la trasposizione 2014, ad opera del regista britannico Gareth Edwards, è decisamente più rispettosa delle tematiche dei Godzilla originali, se rapportata all'ignobile remake del 1998 di Roland Emmerich, regista di Indipendence Day (imperdonabile al quadrato).
Locandina del film.

Per evitare spoiler ridurrò all'osso la TRAMA, rendendola funzionale al mio giudizio sul film.
In Giappone, uno scienziato americano (!), all'interno di un impianto nucleare si trova a dover resistere ad un insolito quanto potente terremoto, che distruggerà la centrale, lasciandolo disoccupato ... ah e trucidandogli una persona cara, in una scena che ricorda alla perfezione la storia di Toki in Ken il guerriero ... solo più tragica! Così, come antipasto.

Questo costituisce la motivazione profonda che porta l'uomo a dedicare i successivi 15 anni della propria vita alla ricerca della causa di quel peculiare evento sismico, allontanandosi emotivamente e geograficamente dal figlio, vero inutile protagonista umano del film. Il ragazzo diverrà un militare e si ritroverà prima trascinato, poi per caso, infine per scelta, al centro di tutte le vicende riguardanti Godzilla e mostri affini, causa iniziale (ma va!) del sisma. L'attore che dà forma al protagonista, Aaron Taylor-Johnson, se in Kick-Ass era sopportabile, qui risulta paragonabile a Capitan America per espressività... poco male vi sembra?
Crollo della centrale nucleare di fronte allo sguardo del figlio.

E' un disaster-movie ed un film sui mostri e questi da sempre servono a rappresentare le ataviche paure ed i limiti dell'uomo.
Il CONCETTO del film è lo stesso di Jurassic Park (il romanzo di Michael Crichton, non il film buonista di Steven Spielberg) ed è espresso chiaramente dallo scienziato interpretato da Ken Watanabe, verso la fine del film: la natura è fatta di equilibri, l'uomo è convinto di poterli alterare e controllare a piacimento, ma in realtà è impotente di fronte ad essi. Punto!
Non aspettatevi molto di più. Un po' poco date le molte immagini e situazioni che richiamano alla mente lo tsunami del 2004 e la sempreverde (fluorescente!) Fukushima del 2011. Perchè non introdurre qualche riflessione su come solo l'azione di una comunità possa far resistere l'uomo in un ambiente ostile? O introdurre il machiavellico dilemma fra virtù e fortuna? Quanto è dato all'uomo per resistere? Quanto conta “rinforzare gli argini per evitare che il fiume straripi”, ovvero quanto conta la preparazione?
Perchè no?
Perchè si è preferito introdurre il ruolo dell'esercito americano. Ma dai? Che piacevole novità!
Purtroppo l'eroismo incondizionato e diffuso, quanto la totale ignoranza in merito a radiazioni e loro effetti, dei soldati americani fa scemare in certi momenti il divertimento e la credibilità. Già, perché fra lucertoloni giganti e radioattivi che distruggono metropoli in giro per il mondo e riunioni militari per decidere le strategie d'azione, beh, fra le due, decisamente risultano meno plausibili queste ultime: "Se non riesci a disinnescare la bomba atomica, mettila su una barca e falla andare al largo, così salviamo la città....Ah ok!"
La messa in scena dell’inutilità dell’esercito di fronte a calamità naturali è uno dei pregi del film!
Ken Watanabe, con l'espressione sbigottita che terrà per tutto il film!

AZIONE - Le scene d'azione sono una buona fetta del film, concentrate soprattutto nel secondo tempo. Se questa pellicola fosse stata lasciata in mano ad un incapace, chessò, Michael Bay, gli scontri fra i giganteschi mostri sarebbero stati incomprensibili. Invece risultano godibili, distruttivi ed imponenti, anche se non ci si spiega come i protagonisti riescano sempre a salvarsi, illesi fra decine di crolli, esplosioni ed allagamenti. La fisica dei mostri, dei mezzi militari, degli impatti è sempre credibile e aiuta non poco questa pellicola. Le città sono sempre realistiche, anche quando non si è girato un solo minuto di ripresa in esse, come a Tokyo ... certo, battere i modellini dei film di 60 anni fa non era difficile! A proposito delle città, perchè le grandi produzioni hanno sempre bisogno di almeno città USA, nel film San Francisco, per far felici gli yankee? Retorica...
REALIZZAZIONE - 160 milioni di $ ci sono voluti per realizzarlo ... i soldi di hollywood di certo hanno avuto effetto sulla cifra stilistica del regista ed è venuto meno il realismo e la sobrietà di Monsters, capolavoro low cost del 2010.
Inoltre i buchi della sceneggiatura sono evidenti e servono a far si che il protagonista, ovunque vada, si ritrovi accanto ai mostri, senza subirne mai effetti.
Paracadutisti che escon dalle nuvole: fotograficamente bella.
La computer grafica, a differenza di quella impiegata nella precedente immonda americanata del 1998, era davvero matura ed utile. Il film riesce a mantenere lo spettatore nella sospensione dell'incredulità, proprio grazie a una quantità enorme di scene (non proprio tutte!) in cui i mostri e le città in distruzione sono verosimili. D'altronde questo film arriva dopo Pacific Rim, che già ci aveva dimostrato come la libertà creativa offerta dal computer potesse finalmente, dopo più di un decennio di brutture, essere strumento utile per la fantasia degli autori e non fine a se stessa.

Questo reboot di Godzilla, pur non essendo certo il capolavoro dell'anno 2014 e malgrado una scena finale telefonata e sottotono, si dimostra un’opera rispettosa delle tematiche originali e merita di certo una divertita visione.
Diventa d'obbligo se dovete cancellare dalla mente i ricordi della zozzeria-Emmerich.

3 commenti:

  1. Visto pure io, devo dire che non è riuscito a generarmi un qualche interesse, peccato... in ogni caso non ne posso parlar male, prima dell'inizio han proiettato il trailer del nuovo abominevole film dei Transformers, volevo cavarmi gli occhi. :)))

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  2. Già, "Abbiamo trovato un transformers!". Ma dove siete stati, al supermercato? ;)
    E i federali che arrivano e chiedono "Dov'è Optimus?".
    Ma god-save-my-dick, c'è una casa e un magazzino, dove vuoi che sia un gigante di ferro, dietro un albero...mhhh ricordando ora il nascondino in giardino del primo film, potrebbe pure essere.... :)
    TERREMOTO E TRAGGGGGEDIA.

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    Risposte
    1. LOL

      E' che Bay ci tiene a raggiungere sempre nuovi standard di oscenità, in quello è coerente, non gli si può dir nulla. :)

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